from friday, December 1 to sunday, December 3
BEN-ESSERE in Cirenaica vol.2
Laboratorio intergenerazionale di movimento e improvvisazione con il corpo
Ballerini del cuore!
Continua anche a dicembre il nostro progetto speciale in Cirenaica! Per questo vol.2 ci sarà Lele che vi condurrà in una esperienza incredibile!
Cos’è? Si tratta di una serie di Laboratori intergenerazionali di movimento e improvvisazione con il corpo!
Dove: Casa di Quartiere Ruozi, Via Castelmerlo 13
Quando:
- Venerdì 1 dicembre 20:00-22:00 - dai 20 anni in su
- Sabato 2 dicembre 15:00-16:30 - dai 10 ai 13 anni
- Sabato 2 dicembre 17:30-19.30 - dai 14 ai 19 anni
- Domenica 3 dicembre 10:30-12:30 - tutti i partecipanti degli incontri precedenti
I laboratori sono come sempre gratuiti... cosa aspetti?
Per partecipare manda una mail a info@bolognaswing.it
***** Più info qui sotto *****
GENERAZIONI
Un laboratorio generativo intergenerazionale sulle pratiche del corpo.
Dai 10 ai 100 anni
Un laboratorio generativo intergenerazionale sulle pratiche del corpo.
Dai 10 ai 100 anni
/CONCETTO
I nostri corpi negli anni diventano scrigno di una soggettività in cui si incastrano percezioni,
sensazioni, relazioni, scelte, storia, politica.
Cosa è rimasto incastrato tra le pieghe dell’esistenza?
Cosa accade quando mi lascio il tempo di ascoltare quello che percepisco attraverso la pelle, l’organo più esteso, quello che ha il compito di tenere insieme?
Cosa scelgo di far emergere o cosa emerge nell’ inconsapevolezza?
Come cambiano i rapporti sociali e inter-generazionali se la parola passa in secondo piano e l’esperienza si svela attraverso l’epidermide, gli occhi, lo scheletro in movimento?
E quindi: cosa agisce tra me e il resto del mondo? Perché è così difficile lasciare che il corpo parli?
//AZIONI
Immagino un primo tempo dove un gruppo di persone di qualsiasi età si prendano il tempo di stare in uno spazio e, attraverso una serie di attivazioni che cercano di portare allo scoperto il linguaggio silente racchiuso nei tessuti, scoprano un proprio nuovo linguaggio che possa creare nuove forme di relazione attraverso il movimento.
In un secondo capitolo del percorso, il gruppo si dividerà con un criterio basato su fasce d’età: infanzia-giovinezza- adultità ( in base ai partecipanti e alle emersioni del primo capitolo la suddivisione potrà essere decisa secondo altri criteri ).
Qui si approfondiranno le pratiche del corpo, osservando come “i gruppi dei pari” creino le “loro” modalità relazionali e/o come reagiscono alle attivazioni esterne.
Il terzo e ultimo tempo vedrà di nuovo i gruppi uniti, come all’inizio dell’esperienza.
Qui si potrà verificare come ogni gruppo sia portatore di una modalità relazionale, usando un linguaggio che non vede protagonista la coscienza razionale, ma corpi, emozioni, sensi e movimento. Si farà quindi spazio per dialoghi tra corpi con vissuti differenti ma si accederà anche al possibile riconoscersi esseri umani di pari possibilità comunicative nonostante l’anagrafica.
Le modalità di esplorazione troveranno nel gioco, in esercizi mutuati da pratiche di danza e teatro, nella scrittura e in momenti di riflessione condivisa, le principali direttive.
///OBIETTIVI
E’ quindi possibile un altro modo di ascoltare e quindi di agire?
Le diverse generazioni possono relazionarsi e quindi comunicare attraverso un linguaggio
comune?
E’ utopia trovare una lingua comune per l’essere umano che sia guidata e tradotta dal sentire?
I nostri corpi negli anni diventano scrigno di una soggettività in cui si incastrano percezioni,
sensazioni, relazioni, scelte, storia, politica.
Cosa è rimasto incastrato tra le pieghe dell’esistenza?
Cosa accade quando mi lascio il tempo di ascoltare quello che percepisco attraverso la pelle, l’organo più esteso, quello che ha il compito di tenere insieme?
Cosa scelgo di far emergere o cosa emerge nell’ inconsapevolezza?
Come cambiano i rapporti sociali e inter-generazionali se la parola passa in secondo piano e l’esperienza si svela attraverso l’epidermide, gli occhi, lo scheletro in movimento?
E quindi: cosa agisce tra me e il resto del mondo? Perché è così difficile lasciare che il corpo parli?
//AZIONI
Immagino un primo tempo dove un gruppo di persone di qualsiasi età si prendano il tempo di stare in uno spazio e, attraverso una serie di attivazioni che cercano di portare allo scoperto il linguaggio silente racchiuso nei tessuti, scoprano un proprio nuovo linguaggio che possa creare nuove forme di relazione attraverso il movimento.
In un secondo capitolo del percorso, il gruppo si dividerà con un criterio basato su fasce d’età: infanzia-giovinezza-
Qui si approfondiranno le pratiche del corpo, osservando come “i gruppi dei pari” creino le “loro” modalità relazionali e/o come reagiscono alle attivazioni esterne.
Il terzo e ultimo tempo vedrà di nuovo i gruppi uniti, come all’inizio dell’esperienza.
Qui si potrà verificare come ogni gruppo sia portatore di una modalità relazionale, usando un linguaggio che non vede protagonista la coscienza razionale, ma corpi, emozioni, sensi e movimento. Si farà quindi spazio per dialoghi tra corpi con vissuti differenti ma si accederà anche al possibile riconoscersi esseri umani di pari possibilità comunicative nonostante l’anagrafica.
Le modalità di esplorazione troveranno nel gioco, in esercizi mutuati da pratiche di danza e teatro, nella scrittura e in momenti di riflessione condivisa, le principali direttive.
///OBIETTIVI
E’ quindi possibile un altro modo di ascoltare e quindi di agire?
Le diverse generazioni possono relazionarsi e quindi comunicare attraverso un linguaggio
comune?
E’ utopia trovare una lingua comune per l’essere umano che sia guidata e tradotta dal sentire?